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Mosaici murali

  • Writer: Tamer Hasbun
    Tamer Hasbun
  • Feb 4, 2020
  • 2 min read

Updated: Feb 22, 2020


Nuovi mosaici furono realizzati nel 1169 con rappresentazioni della Vergine nell’abside, scene evangeliche nel transetto, genealogie di Cristo, consigli provinciali di Siria-Palestina e figure di angeli nella navata principale per concludersi con l’Albero di Jesse nella controfacciata.

 

Un angelo nelle sue splendidi vesti argentate scende sulla terra da un cielo dorato. Un dettaglio dell’incarnato: una meraviglia realizzata dall’artista con 450 tessere per decimetro quadrato.

 

Tra le finestre della navata una processione di angeli che sembrano appena scesi sulla Terra accompagna i visitatori verso la Grotta della Natività. Notevole la leggiadria delle vesti e la prima figura da destra che rappresenta il famoso settimo angelo dimenticato e ritrovato sotto l’intonaco grazie ad uno studio termografico.

 

Il transetto Nord è decorato con le Storie dei Vangeli. Al centro si trova la Vergine Maria circondata da due angeli e dagli apostoli mentre assistono all’Ascensione di Cristo, parte del mosaico andato perduto.

 

I mosaicisti, Basilius ed Efraim, utilizzarono pietre di diverso colore, tessere in pasta vitrea in oro o argento, inserti di madreperla. Le tessere sono spesso inclinate per riflettere meglio la luce e meravigliare i visitatori.

 

Lo sfondo di architetture che rappresentano il Cenacolo inquadra la scena dell’incredulità di Tommaso davanti alla Resurrezione di Cristo. Un accurato restauro ha fatto tornare a splendere i colori e i dettagli dell’opera.

 

Dettagli della decorazione musiva. Nella prima foto in alto, il senso del movimento dato dai sandali intrecciati ai piedi dei discepoli. In basso la mano di Cristo accompagna quella del discepolo Tommaso fino alla piaga sul costato.

 

Il ritratto di San Giovanni con la tunica verde.

 

Nella cornice sopra l’architrave in legno di cedro scorrono i ritratti degli antenati di Gesù, e al di sopra, in un trionfo di colori e decorazioni vegetali, sono rappresentati i dettami del Concilio ecumenico di Costantinopoli del 381.

 

L’ornato in cui sono incorniciati i primi sette concili ecumenici richiama figure e motivi vegetali propri dell’arte mediorientale. Meravigliose decorazioni con madreperla e tessere invetriate su uno sfondo dorato.

 

Nel repertorio decorativo non mancano oggetti rituali come ampolle o lampade vitree, del tutto simili a quelle ritrovate durante gli scavi archeologici. I dettagli nel mosaico sono realizzati con preziosa madreperla, tipica di questa area.

 

Un particolare della Trasfigurazione di Cristo sul Monte Tabor. Il personaggio è incorniciato in un paesaggio naturale ricco di dettagli con piante e fiori, delimitato da una cornice con decorazioni in stile mediorientale. In basso l’ingresso di Gesù a Gerusalemme con la folla in festa.

 

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